Dopo la decisione dell’Ue di non intervenire in modo unitario sulla chiusura delle attività sciistiche, considerate di competenza nazionale, è indispensabile riflettere sul turismo invernale.

“Dopo la decisione dell’Ue di non intervenire in modo unitario sulla chiusura delle attività sciistiche, considerate di competenza nazionale, è indispensabile riflettere sul turismo invernale. In ballo non c’è solo lo sport: sono migliaia i posti di lavoro e i miliardi di euro di fatturato che rischiano di andare in fumo. Il distanziamento e la tutela della salute degli sciatori sulle piste sono possibili. È doveroso prevedere degli indennizzi per le attività delle località sciistiche. Per questo abbiamo già presentato degli emendamenti alla manovra che prevedono un fondo da 400 milioni per gli esercenti degli impianti di risalita, uno da 200 milioni per le strutture ricettive, il cashback per gli acquisti nei comuni montani e un contributo a fondo perduto per i maestri di sci.”
Stefano Benigni
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