
“A che serve adeguarsi alle linee guida, onerose e stringenti, predisposte per la riapertura delle attività se poi un imprenditore che le osserva rischia comunque di vedersi imputate le responsabilità civili e penali nel caso in cui un suo dipendente dovesse contrarre il coronavirus? I contagi devono essere classificati come malattia, non infortunio. È innanzitutto il buonsenso a dirlo”. Alessandro Sorte