“Il Percorso deve essere Strutturato tra di noi differenze su Fisco, Europa e Immigrazione”

“Il Percorso deve essere Strutturato tra di noi differenze su Fisco, Europa e Immigrazione”

“Non ho capito ancora se siamo nel campo della tattica o della strategia con questa federazione del centrodestra”.

Se fosse tattica Giovanni Toti – presidente della Liguria e promotore di un nuovo progetto denominato “Coraggio Italia”, che è riuscito a far gruppo alla Camera – non avrebbe niente in contrario, Anzi.
Se fosse strategia, invece, la risposta è problematica: «Vediamo. Non si fa in un giorno e in assenza di regole dello stare insieme. Il partito Repubblicano negli Usa ha tante anime che convivono nell’ambito di regole ben precise».

E lei che cosa ha capito?
“Sto ancora cercando di capire. Se Salvini vuole individuare insieme una modalità di collaborazione più stringente fra i gruppi che sostengono il governo Draghi ben venga, può essere utile.
Se invece si trattasse di dar vita a una riforma importante del quadro politico nazionale sarebbe una cosa diversa.
Siamo tutt’orecchi, ma aspettiamo una convocazione per capire.
Al momento abbiamo dato la nostra disponibilità, come “Coraggio Italia”, a un migliore coordinamento dei gruppi e dei capigruppo, mantenendo la nostra autonomia. Ma se fosse solo questo, non mi pare una svolta epocale.
Si a un patto di consultazione, quindi, no al salto nel buio in una nuova formazione. Mi pare che si sia voluto mettere il carro davanti ai buoi.
Difficile rispondere senza approfondire una linea politica comune e non è facile trovarla, d’altronde, sedendo in gruppi diversi in Europa, avendo sensibilità molto diverse su alcuni temi.
Cito per tutti l’immigrazione e il diverso atteggiamento che abbiamo sul dovere di accoglienza, ricordato dalla Chiesa, in materia di immigrazione.”

No quindi a un capogruppo unico?
“In queste condizioni non so come un povero capogruppo unico del centrodestra farebbe a trovare una linea comune. Ma non vi mettete di traverso. No, ma le nostre perplessità sono del tutto congrue. Se Salvini vuol dar luogo a una nuova formazione bisogna individuare visioni comuni circa la collocazione in Europa, circa la politica industriale e fiscale. Ma soprattutto occorrono regole dello stare assieme. Lo abbiamo visto con la pandemia. Ci sono evenienze imprevedibili di fronte alle quali una forza strutturata deve poter discutere al suo interno, e arrivare a una sintesi fra maggioranza e minoranza. Il partito Repubblicano annovera liberali, liberisti, conservatori. Tante componenti con ben precise regole di convivenza. Ma se emergesse l’idea della Lega di creare da subito gruppi unici considererebbe questa fretta “sospetta”? Solo un modo, come si è malignato, per prevenire il rischio del “sorpasso” da parte di Fratelli d’Italia? Non sono mai portato a pensare male. Ma uno più malizioso di Giovanni Toti potrebbe interrogarsi sulle ragioni che spingono a progettare una svolta così precipitosa. Se quello di Salvini vuole essere un nuovo predellino può essere una prospettiva intrigante. Ma allora serve tutt’altro percorso e un confronto molto più approfondito. Che lei non vede.”

E intanto l’idea di fare gruppo anche al Senato resta? “Noi non siamo ancora un partito, abbiamo solo costituito un gruppo alla Camera. Ma il nostro progetto va avanti. Abbiamo sette senatori, e sono in corso dialoghi interessanti con altri senatori. Siamo fiduciosi di poter dar vita presto a un nostro gruppo anche a Palazzo Madama. Ma intanto dentro Forza Italia ci sono state reazioni stizzite all’operazione che vi ha consentito di far gruppo alla Camera. Comprendo la delusione quando ci sono parlamentari che lasciano una forza politica scegliendo un altro percorso. Ma non si può sempre parlare di tradimento per evitare di porsi delle domande sulle ragioni che hanno portato a queste scelte. E di fronte a questo non vorrei che l’intesa con la Lega si rivelasse solo una cortina fumogena per non fare i conti con i problemi che queste scelte evidenziano.”

Giovanni Toti Coraggio Italia Avvenire

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